martedì 18 agosto 2009

cimitero tedesco in Sicilia

Cimitero di guerra germanico | SiciliaSud
Il sacrario germanico è situato ad otto chilometri ad ovest di Catania, nel centro di uno dei più grandiosi paesaggi siciliani, dominato dal massiccio dell’Etna. Il cimitero fu costruito inizialmente come una cripta ed è per questo che i caduti sono sepolti nei sotterranei non accessibili al pubblico. Il Volksbund ha provveduto alla traslazione dei caduti di tutta la Sicilia in questo cimitero: 4552 caduti germanici hanno qui la loro ultima dimora. Piantina

Dall’atrio, attraverso una scalinata esterna, il visitatore giunge ad un cortile dove si trova la fossa comune. Al centro è posta una lapide con l’incisione dei 28 caduti noti ed i tre ignoti che riposano uniti in questa tomba. Su altre otto lastre di pietra sono incisi i nomi di 128 soldati germanici dispersi in Sicilia negli anni dal 1941 al 1944. Al centro del cortile è situata una scultura bronzea molto espressiva, raffigurante un adolescente morente.

Da qui è possibile accedere ad altri quattro cortili. Su lastre d’ardesia sono incisi i nomi dei caduti qui sepolti. Il cimitero fu inaugurato il 25 settembre 1965.
Visita virtuale In onore dei caduti di tutte le guerre per non dimenticare il sacrificio di milioni di giovani senza distinzione di sesso ,razza, religione,credo politico.










lunedì 17 agosto 2009

La Torre Normanna Motta Sant Anastasia

La Torre Normanna Motta SantAnastasia | SiciliaSud
Il Dongione di Motta Sant'Anastasia sorge su un panoramicissimo e strategico promontorio, alto circa 65 m, costituito da roccia basaltica (il "neck").

Non è certa la data della sua costruzione. Secondo alcuni storici è stato riedificato su una precedente costruzione araba, nel 1070 dal Gran Conte Ruggero d'Altavilla, secondo altri è stato costruito nel 1074, non si ha nessun documento che possa confermare con certezza queste date.

Nello stesso posto, nei secoli precedenti, erano state realizzate altre strutture, come testimoniano alcuni resti. Alcune fonti sostengono che anche i cartaginesi abbiano costruito loro roccaforti.

Il castello è stato costruito dai Normanni con funzione sia difensiva che di avvistamento, da esso, infatti, è possibile scorgere buona parte della piana di Catania e del versante meridionale dell'Etna.

Nei secoli il castello ha diversi "proprietari", alcuni legittimi altri, forse, illegittimi, ed è oggetto di aspre contese. Esso è il simbolo di Motta Sant'Anastasia. La sua storia coincide, quasi sistematicamente, con quella del paese, così come si intrecciano realtà e leggenda sui principali avvenimenti accaduti nel castello, e in particolare sulla vita travagliata della Regina Bianca di Navarra.

Dopo i Normanni il possesso del "Castello" passa ai vescovi catanesi (anche se il documento che ha stabilito il passaggio può essere considerato falso o manipolato) ai quali, con alterne vicende, rimane fino a quando gli Aragonesi non affidano i possedimenti dei vescovi a loro sudditi fedeli. Così nel 1300 Sant'Anastasia è di Blasco II d'Alagona. A metà del secolo, passa al Conte Rosso Rubeo e successivamente al figlio Enrico Rosso ("secondo alcuni storici questo possesso non è legittimo, non essendoci stata una formale investitura e quindi non essendo chiaro a quale titolo sia passata a Rosso Rubeo e da questi a suo figlio"). Federico IV d'Aragona toglie il "Castello" e le terre circostanti a Enrico Rosso, perché questi si è ribellato al sovrano. Il Castello passa al Demanio Regio, anche se gli Alagona ne sostengono il possesso, convinti che gli era stato usurpato dai Rosso. Ma le richieste degli Alagona non trovano concorde la Corona. Nel 1392, e solo per sei anni, viene concessa a Simone Moncada una piccola parte del territorio di Motta e l'uso privato del Castello, ma egli, in effetti, usa tutto il territorio demaniale.

Nel 1408 Sancio Ruiz de Lihori ottiene il Castello e il territorio di Motta in vitalizio, ed, infatti, ne tiene il possesso fino alla sua morte (1420 circa). In questo periodo Motta Sant'Anastasia viene elevata a Baronia. Nella seconda decade del 1400 si colloca la storia-leggenda della Regina Bianca e del Conte di Modica Bernardo Cabrera, con Sancio Ruiz de Lihori importante coprotagonista.

Alla morte di Sancio Ruiz de Lihori, Motta e il castello passano a Consalvo Monroj, che nel 1421 con un Privilegio gli viene data in feudo, successivamente a Ludovico Perollo, che aveva sposato la figlia di Consalvo Monroj, e dopo a suo figlio Raimondo, che la da in subconcessione, poi la riprende ed infine la vende. Motta è comprata, poi, da Aloisio Sanchez, che nel 1516, con una formale investitura, ne ha il legale possesso. Nel 1526 Motta Sant'Anastasia, e quindi il castello, passa ad Antonio Moncada. La famiglia Moncada possiede il Castello fino al 1900, da quando diviene proprietà comunale.

La fortificazione era più consistente rispetto al solo "torrione" che oggi sopravvive, tanto che Federico II la definì "castrum" e non "turris".

Fino alla metà di questo secolo era possibile rintracciare altre strutture che completavano il sistema difensivo dentro le mura.

La cinta muraria è caratterizzata dalla successione di opere risalenti a differenti epoche. La fortificazione bizantina (VI secolo), strutture merlate arabe (fine del IX) ed, infine, le mura normanne (seconda metà dell' XI secolo).

A cura degli alunni dell'Istituto Comprensivo "Gabriele D'Annunzio"
http://www.comune.mottasantanastasia.ct.it/