La scena rapper cubana conta molti protagonisti: Silvito el Libre, Los Aldeanos, Anónimo Consejo, Maykel Extremo. L’elenco non è esaustivo, ma la caratteristica comune è che – pur non pubblicizzati dal regime – radunano tanti giovani nelle notti dell’underground musicale. Tra tutti ci piace ricordare Eskuadron Patriota e un pezzo davvero eccellente come Decadencia (http://www.youtube.com/watch?v=6JGI-arwt-g), cantato da un certo Raudel, un giovane cubano di Güines, un paese a sud della provincia dell’Avana. Scrive Orlando Luis Pardo Lazo nel suo blog Lunes de Post Revolucion (adesso tradotto anche in italiano) che lo scorso 21 agosto, nella Madriguera (Quinta de los Mulinos), il gruppo Eskuadrón Patriota di Raudelha evaso la censura per cantare la sua Decadencia e molti altri pezzi.
“Ogni generazione ha il dovere di compiere la sua missione o di tradirla… ma quando ci sono dei problemi, quando esistono difficoltà in una nazione, tutti coloro che ne hanno la capacità devono fare qualcosa per migliorare la situazione”, dice Raudel. “Noi siamo la radice del cambiamento!”, sostengono gli Eskuadron Patriota. Condividiamo. Il loro messaggio segue le parole del cantautore cileno Victor Jara, massacrato ad appena 43 anni dal dittatore Pinochet nello stadio di Santiago del Cile, ed è un messaggio rivoluzionario. La rivoluzione è cambiamento, movimento, trasformazione, non certo immobilismo, repressione e conservazione. La rivoluzione sono i giovani rapper e i blogger, non la gerontocrazia al potere da oltre cinquant’anni.
Abbiamo tradotto il grido di dolore che proviene dai giovani cubani perché anche il pubblico italiano possa collegarsi a YouTube e apprezzarne musica e parole.
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