Caccamo la Cartagine di Sicilia | SiciliaSud
Caccamo, in provincia di Palermo, si raggiunge attraverso la S.S. 285 che si innesta direttamente allo svincolo autostradale di Termini Imerese dell'A-19 e dell'A-2O.
Sorge in collina a 521 metri sul livello del mare su uno sperone roccioso alle estreme falde del monte San Calogero nel tratto inferiore della valle del fiume San Leonardo ed e' cinta da una corona di rilievi montuosi. Centro fortificato, di probabile origine cartaginese, Caccamo ha conservato l'impianto urbanistico medievale con la struttura viaria duecentesca nelle zone di Terravecchia e Rabbato.
E' un antico borgo medievale dove cultura, storia, arte, artigianato, tradizioni e gastronomia fanno di questa cittadina uno scrigno di preziosità. chiese caccanocaccamo piazza
Con una popolazione di 8.591 abitanti al 30 Aprile 2000 a Caccamo vi sono state costruite, nell'arco dei secoli, ben 46 chiese quasi tutte curiosamente esposte ad ovest; ha una vastissima superficie : ben 18.780 ettari che la pone al terzo posto tra gli 82 Comuni della provincia di Palermo ed il suo territorio confina con ben 13 di essi.
E' stata definita : La Cartagine di Sicilia, Urbs generosissima, Città d'arte, Museo a cielo aperto. Caccamo merita a pieni titoli di essere inserita come grande partecipe e protagonista in questa nostra isola che è terra di turismo. A due passi dalla città, per portarsi via dal caos cittadino, questo borgo è rifugio ideale per chi và in cerca di tranquillità.
Proprio Caccamo : per la straordinaria ricchezza del suo patrimonio artistico, diventa meta irrinunciabile dell'escursione più gettonata del terzo millennio, perchè offre ai turisti-visitatori spunti per una vacanza distensiva, indimenticabile, piena di cultura ed una esperienza dal sapore intellettuale e romantico. IL CASTELLO Secondo la leggenda Caccamo non era altro che la mitica Cartagine di Sicilia fondata da un gruppo di soldati punici sfuggiti alla morte. Una tesi favolosa che ha trovato qualche riscontro con il rinvenimento di monete ed armi cartaginesi nella zona, ma che purtroppo non è adeguatamente supportata.
Il primo impianto del Castello deve essere stato semplicemente una torre di avvistamento - sulla quale si sarebbe poi sviluppata la Torre Mastra - con sottostante cisterna d'acqua. E' possibile che successivamente si sia aggiunta una cinta muraria più vasta per poter ospitare armenti o carovane di viaggiatori in transito. La prima notizia certa risale al 1094 quando Ruggero I eleva Caccamo al rango di baronia e la cede a GoffredodeSageyo.
Nel 1160 Matteo Bonello ordisce e capeggia la congiura dei baroni siciliani contro Guglielmo I detto il malo. Il Castello da struttura difensiva piuttosto elementare, diviene nel tempo una complessa architettura dalle tipiche caratteristiche di fortezza. Il risultato di numerosi rimaneggiamenti espletati nell'arco di ben otto secoli, è oggi rappresentato dal maniero che ammiriamo in tutto il suo splendore e in tutta la sua maestosità.
Ne ebbero la signoria ben oltre 15 famiglie e tra le più importanti citiamo : i Chiaramonte, i Prades, i Cabrera, gli Henriquez, gli Amato ed i De Spuches. Nel 1963 il pricipe di Galati e duca di Caccamo Antonio De Spuches cede il Castello alla Regione Siciliana per quaranta milioni. Da allora si sono susseguiti progetti per il ripristino dell'edificio. Nell'aprile del '97 sono stati restaurati gli affreschi e i dipinti oltre a tanti pregevoli disegni partoriti dalla fantasia dei carcerati. L'ultimo stralcio dei lavori ha previsto invece il consolidamento della rupe con il completamento alla fine del 1998.
Il Castello di Caccamo, nel suo complesso, si presenta molto suggestivo e conserva, malgrado i vari rifacimenti, una struttura unitaria equilibrata. Restaurato definitivamente nei suoi 130 vani, reso totalmente fruibile e trasformato in sede di manifestazioni culturali regionali, nazionali ed internazionali varie, può diventare sempre di più meta turistica e quindi risorsa economica e sociale per tutti i cittadini caccamesi con significativo incremento di tutte le attività economiche, turistiche e collaterali della città.
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